Il desiderio di cambiare è l’unica cosa che non cambia mai

Il desiderio di cambiare è l’unica cosa che non cambia mai

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mercoledì, 15 aprile 2020
iorestoacasa

“Quando soffia il vento del cambiamento

alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento.”

(proverbio cinese)

Il cambiamento vive dentro di noi ed è una parte fondamentale della nostra vita, in quanto non possiamo impedire che questo avvenga ma possiamo imparare a gestirlo meglio, cercando di cogliere ogni suo insegnamento. Viviamo un periodo che ha segnato e segnerà una fase di cambiamento non indifferente nelle nostre vite, portandoci probabilmente a pensare in maniera diversa e, ancora di più, sentirci anche persone diverse. 

Il primo pensiero che si tende ad associare alla parola “cambiamento” è paura, principalmente perché si è dotati di emozioni, ed è dunque normale averne, anche se spesso questa è in grado di soffocarne altri, di sentimenti. Spesso la paura ostacola i nostri obiettivi e rende difficile realizzare qualcosa di nuovo, impedendo, dunque, un cambiamento. Questa modalità ci porta spesso a pensare che ciò che si ha è ciò che si vorrebbe avere, semplicemente perché si ha paura e non si è abbastanza determinati nel voler abbandonare il “vecchio” per il “nuovo”, limitandoci alla nostra zona comfort.

Rimanere sullo stesso punto, nonostante ci faccia sentire più protetti e più sicuri, però, non ci permette di crescere e migliorare. Allora, cosa ci spinge davvero a cambiare? Quando abbiamo paura del cambiamento, domandiamoci chi dobbiamo amare più di tutti. La risposta è tra le nostre stesse parole: noi stessi.

Il cambiamento ci offre la possibilità di essere i veri protagonisti della nostra esistenza e non è solo necessario per la vita, ma è la nostra vita.

Pensando alle parole di Gandhi: “dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere”, viene quasi riduttivo pensare che il desiderio di cambiare è l’unica cosa che non cambia mai.

Durante questo percorso, nonché la nostra vita, è bene abbandonare un po’ le convinzioni dettate dal nostro falso “io”: capire chi siamo davvero e attribuirci il giusto significato.

Lo psicoterapeuta Wayne W. Dyer, nel suo libro “il cambiamento”, parla di alcuni componenti, le ragioni che l’ego ci suggerisce per dimostrarci che siamo qualcosa di diverso dal nessuno che potremmo mai essere stati.

. Io sono ciò che ho: ci si convince che più possediamo valori materiali, più acquisiamo importanza.

. Io sono quello che faccio: apprendiamo che ciò che facciamo e il modo in cui compiamo le cose influiscano a dare di noi una buona impressione; la necessità di ribadire che si ha compiuto qualcosa prima e meglio degli altri porta a valorizzare un individuo in base alla convinzione “tu sei ciò che fai”.

. Io sono ciò che gli altri pensano di me: il nostro ego cerca di convincerci che il nostro valore è dettato dalle osservazioni degli altri. Ci prefissiamo che la conferma della nostra autostima sia esterna alla nostra persona, mentre la verità è che cerchiamo di convincere chi ci ha giudicati , a cambiare idea su di noi.

. Io sono diverso da chiunque altro: ognuno di noi crede di essere l’unico che conta davvero e a volte ci è difficile pensare che la Terra possa esistere anche senza di noi. Ci preoccupiamo più della nostra singolarità che della nostra unicità.

. Io sono separato da ciò che nella mia vita è assente: siamo in perenne lotta per la conquista di ciò che non abbiamo, a credere che non sia mai abbastanza, a competere con gli altri. Il risultato è quello di essere sempre insoddisfatti, perché l’ego non ci permette di trovare un giusto equilibrio.

. Io sono separato da ciò da cui derivo: siamo convinti che noi stessi siamo ben distinti da ciò da cui proveniamo, convincendoci che i nostri mali siano provocati dall’assenza della nostra Sorgente, vista come una superpotenza volubile che non esercita la sua facoltà di risolvere i nostri problemi.

Ricordiamoci, dunque, che tutti noi nasciamo con lo scopo di fare grandi cose nella vita, ma la vera forza sta nel credere in noi stessi, cercando di portare alla luce il tesoro che, ognuno di noi, conserva dentro se stesso.

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