Scrivere per…stare meglio

Scrivere per…stare meglio

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giovedì, 26 marzo 2020
iorestoacasa

La volta scorsa nel proporvi una serie di consigli per affrontare questo periodo stressante abbiamo parlato dell’importanza di ritagliarsi uno spazio personale da dedicare a se stessi (mente e corpo) e di condividere i propri stati emotivi. Ecco adesso parleremo di un’attività che segue entrambi i consigli: la scrittura.
Molte ricerche hanno provato l’efficacia della scrittura come tecnica di promozione della salute poichè sono stati rilevati dei risvolti positivi sul benessere psicofisico del soggetto.
Già alla fine degli anni ‘80 lo psicologo James Pennabaker, ricercatore all’Università del Texas, parlava dell’efficacia della scrittura nel permettere la “ritrascrizione” di un’esperienza, passata o presente, emotivamente significativa e la successiva connessione con l’insieme delle esperienze per riuscire ad utilizzarle e/o archiviarle. Quindi la scrittura  facilita l’integrazione delle esperienze e permette di utilizzarle in modo adattivo e funzionale (“quando si dice imparare dall’esperienza”).

Esistono diverse tecniche di scrittura utilizzate in contesti differenti con obiettivi differenti (anche nella psicoterapia). Senza entrare troppo nel merito vorrei suggerirvi due “esercizi di scrittura”, prendendo spunto dalla tecnica della scrittura espressiva di Pennebaker e quindi della sua funzione catartica. Sono due esercizi  che favoriscono “un contatto maggiore con noi stessi”, permettono di “dare voce” alle nostre emozioni.

In entrambi i casi consiglio di ritagliarsi un momento preciso della giornata, di mettersi comodi magari con un sottofondo musicale rilassante e di concentrarsi sul momento.

I esercizio
Flusso di emozioni

Scrivere per almeno 4 giorni consecutivi  per 20 minuti, tempo necessario per avere un riscontro positivo (seguendo le indicazioni dellals scrittura espressiva)

Bisogna scrivere di getto, esternando il flusso di pensieri così come arrivano. Esplicitando i pensieri e i sentimenti più profondi, e in modo continuo, senza preoccuparsi della punteggiatura, delle ripetizioni, di errori ortografici o di cancellature, senza censurare nulla.  Se qualcosa ci fa stare male, scriviamola, chi vuole può indirizzare lettere a persone con cui è in conflitto riversando sul foglio la propria rabbia: l’importante è che al termine del processo il foglio venga buttato via. Non è utile conservarlo nemmeno per sé, poiché rileggersi potrebbe confondere invece che aiutare. Ogni sentimento espresso appartiene al momento in cui viene scritto e già nel giro di poche ore potrebbe essere del tutto cambiato.

II esercizio
Diario delle cose positive
E’ un diario sul quale appuntare tutte le esperienze, le cose positive della giornata. Bisogna prenderla come una sfida: dal momento in cui ci svegliamo la mattina, prestiamo attenzione alle cose positive che vediamo attorno a noi. Di sera trascriviamole e, prima di dormire, rileggiamole. Questo ci aiuta ad riconoscere e apprezzare anche le piccole cose positive quotidiane che  se siamo sommersi da preoccupazioni o ansia o semplicemente abbiamo un umore negativo ci sfuggono… facciamo fatica a riconoscere.

 

 

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